Allarme Virus West Nile, sempre più diffuso in Italia: quasi 700 casi e 50 decessi, non si ferma più

Allarme zanzare malattiaWest Nile, l'allarme - www.Outdoormag.it

Continua a fare paura la diffusione dell’epidemia di West Nile, gli esperti fanno il possibile per limitare il contagio. 

L’epidemia di West Nile Virus continua a preoccupare le autorità sanitarie italiane, con un’accelerazione dei casi confermati nel corso del 2025. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità o ISS, i casi accertati sono ormai 680, con un bilancio drammatico di 48 decessi. Il Lazio si conferma una delle regioni più colpite, insieme a Campania e Lombardia, mettendo in evidenza la necessità di intensificare la sorveglianza e le misure preventive.

L’undicesimo rapporto ISS sul West Nile Virus aggiorna la situazione epidemica in Italia, evidenziando un aumento rispetto ai 647 casi segnalati nel precedente monitoraggio. Tra i 680 casi, 321 hanno sviluppato la forma neuro-invasiva, quella più grave e potenzialmente letale, mentre sono stati individuati 54 casi asintomatici, principalmente tra i donatori di sangue.

La distribuzione regionale delle forme neuro-invasive mostra una netta prevalenza nel Lazio con 83 casi, seguito da Campania con 79 e Lombardia con ben 44. Altre regioni interessate includono Piemonte con 15 casi accertati, Veneto con 27, Emilia-Romagna ferma a 25 casi e Sardegna che ne conta 24, tra le più colpite, mentre restano sotto controllo regioni come Friuli-Venezia Giulia, Marche e Sicilia.

Oltre alle forme gravi, sono stati segnalati 296 casi di febbre da West Nile, con tre episodi importati da Paesi esteri quali Kenya, Egitto e Maldive. Questo dato indica una circolazione attiva e diffusa del virus anche in forme meno severe, ma comunque rilevanti per la salute pubblica.

I 48 decessi confermati rappresentano un dato allarmante, con il Lazio che registra 17 vittime, seguito dalla Campania con 14, Piemonte con 7 e Lombardia con 5. La letalità calcolata sulle forme neuro-invasive confermate si attesta al 14,9%, un valore sostanzialmente stabile rispetto al 14% del 2024, ma inferiore al picco del 20% registrato nel 2018.

Questi numeri sottolineano la gravità della malattia soprattutto nelle fasce di popolazione più vulnerabili, come anziani e soggetti con patologie preesistenti, confermando l’importanza di un intervento tempestivo e coordinato tra strutture sanitarie e sistema di sorveglianza.

Estensione geografica e misure di prevenzione

Ad oggi, il West Nile Virus ha documentato la sua presenza in 74 province italiane distribuite su 17 regioni, dalla Pianura Padana fino alle isole maggiori. L’ampia diffusione geografica rende cruciale il monitoraggio costante delle zanzare vettori, soprattutto del genere Culex, e l’implementazione di strategie di contenimento nei territori più a rischio.

Parallelamente, sono stati segnalati 9 casi di infezione da Usutu virus, un altro flavivirus trasmesso da zanzare, con una presenza concentrata in Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio. Questo dato evidenzia come la sorveglianza entomologica e virologica debba considerare più patogeni per tutelare la popolazione.

Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza di adottare misure di protezione individuale, come l’uso di repellenti, zanzariere e abbigliamento che limita le punture, specialmente nelle ore serali e notturne. Fondamentale è anche il controllo rigoroso delle donazioni di sangue e organi, per evitare trasmissioni iatrogene del virus.

Medico dottore WestNile

L’epidemia di West Nile, i medici fanno il possibile – www.Outdoormag.it

Il Lazio resta al centro dell’attenzione sanitaria, con 83 casi neuro-invasivi e 17 decessi che collocano la regione tra le aree a maggior rischio. Le autorità locali hanno intensificato le attività di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle zanzare, promuovendo campagne informative rivolte alla popolazione per sensibilizzare sull’uso di strumenti di protezione e sulle pratiche di prevenzione.

Il quadro attuale impone una continua vigilanza, soprattutto in vista delle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione delle zanzare, e un coordinamento efficiente tra enti sanitari regionali e nazionali per contenere la diffusione del virus e limitare il numero di nuovi casi e decessi. Il monitoraggio e la risposta tempestiva rimangono elementi chiave nella lotta contro il West Nile Virus, che anche nel 2025 si conferma una minaccia sanitaria rilevante nel territorio italiano.

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