L’Europa salva i motori a benzina: la mossa che stravolgerà l’Automotive prima del 2035

Il nuovo Cancelliere tedesco Friedrich Merz, insediatosi nel maggio 2025, ha rilanciato la proposta di mantenere in vita i propulsori termiciLa posizione della Germania sul phase-out dei motori termici(www.outdoormag.it)

Il dibattito europeo sull’addio ai motori a combustione interna si conferma un confronto acceso e complesso.

Il nuovo Cancelliere tedesco Friedrich Merz, insediatosi nel maggio 2025, ha rilanciato la proposta di mantenere in vita i propulsori termici anche oltre il 2035, data in cui l’Unione Europea ha stabilito il divieto di commercializzazione di auto con emissioni di CO2 superiori a zero. Questo tema si intreccia con le dinamiche politiche ed economiche interne alla Germania e con le pressioni esercitate dalla potente industria automobilistica tedesca.

Secondo le normative comunitarie, entro il 2035 tutte le nuove auto dovranno avere emissioni di CO2 pari a zero, un obiettivo che, per la maggior parte degli esperti, implica la completa eliminazione di motori a benzina e diesel. Tuttavia, Merz ha sottolineato l’importanza di considerare anche soluzioni di transizione come i veicoli ibridi e i sistemi a range extender, che utilizzano motori termici in modo complementare. Questa posizione trova appoggio non solo all’interno della sua CDU, ma anche in altri schieramenti politici tedeschi.

Una voce autorevole in questo senso è quella di Markus Söder, Ministro-presidente della Baviera e leader della CSU dal 2019. Söder ha presentato un piano in dieci punti che difende la sopravvivenza dei “motori a combustione moderni” nell’era dell’elettrico, puntando in particolare su tecnologie innovative e carburanti sintetici come gli e-fuel. La Baviera, con la sua forte tradizione industriale e automobilistica, si conferma così un baluardo della difesa delle motorizzazioni termiche.

Anche la SPD, pur ufficialmente favorevole alla transizione verso l’elettrico secondo le direttive europee, mostra spaccature interne. Olaf Lies, presidente della Bassa Sassonia e membro del partito, manifesta simpatie per le tecnologie ibride e i carburanti sintetici, sottolineando l’importanza di non compromettere un settore industriale che rappresenta milioni di posti di lavoro in Germania.

Friedrich Merz e il peso politico della Germania

Friedrich Merz, 10º Cancelliere federale della Germania, è uno dei protagonisti di questo dibattito. Classe 1955, Merz ha una lunga carriera politica e professionale alle spalle, essendo stato europarlamentare, deputato al Bundestag e presidente del gruppo parlamentare CDU/CSU. Dopo un periodo lontano dalla politica attiva, è tornato alla ribalta come presidente della CDU nel 2022 e, nel 2025, è stato eletto cancelliere.

La sua esperienza come avvocato aziendale e la sua vicinanza all’industria tedesca lo rendono un interlocutore chiave nelle trattative europee. Merz ha più volte ribadito la necessità di un approccio pragmatico alla transizione energetica, che non escluda del tutto il ruolo delle motorizzazioni termiche, soprattutto se alimentate da carburanti a basso impatto ambientale.

Nonostante il peso politico della Germania in Europa, la posizione di Merz e dei suoi alleati incontra resistenze a Bruxelles. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, mantiene una linea ferma sul rispetto della scadenza del 2035, considerandola essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici comunitari. Tuttavia, la Germania resta un attore fondamentale, spesso definita “ago della bilancia” nelle decisioni Ue, e il suo ruolo sarà determinante nell’eventuale revisione o modulazione delle normative.

Il nuovo Cancelliere tedesco Friedrich Merz, insediatosi nel maggio 2025, ha rilanciato la proposta di mantenere in vita i propulsori termici

La transizione elettrica e le sfide per l’industria tedesca(www.outdoormag.it)

Il settore automobilistico tedesco è uno dei pilastri dell’economia nazionale e continentale, con milioni di posti di lavoro direttamente o indirettamente legati alla produzione di veicoli. La transizione verso l’elettrico rappresenta una sfida enorme, non solo in termini tecnologici ma anche occupazionali e sociali.

La richiesta di mantenere in vita motori termici moderni, magari alimentati con e-fuel o integrati in sistemi ibridi, è motivata dal timore di un impatto negativo sull’industria e sulle economie regionali. La Germania, pur allineata agli obiettivi climatici europei, cerca un equilibrio tra innovazione, sostenibilità e tutela delle proprie eccellenze produttive.

A Bruxelles, invece, si punta a mantenere rigide le scadenze e le normative per non compromettere la credibilità dell’Unione nella lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia, la capacità negoziale della Germania, spesso co-leader insieme alla Francia nelle decisioni Ue, potrebbe portare a compromessi o a soluzioni più flessibili.

Nel frattempo, i consumatori europei si trovano di fronte a un futuro incerto, sospesi tra la promessa dell’elettrico e la realtà di una transizione industriale complessa. Il motore principale che continua a girare, tuttavia, rimane quello del confronto politico, con la Germania al centro della scena.

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