Ciò che ti metti nello stomaco fa la differenza tra ammalarsi o meno. I cibi meno indicati per evitare questo male gravissimo.
Un fenomeno preoccupante sta emergendo con forza nel panorama oncologico dei Paesi sviluppati: il tumore al colon-retto in crescita tra i giovani under 50. Studi recenti mostrano come l’incidenza di questa patologia sia aumentata in modo significativo soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 29 anni, con un tasso di incremento annuo del 7,9% tra il 2004 e il 2016. In questo contesto, il ruolo dell’alimentazione è sotto la lente d’ingrandimento, con i cibi ultraprocessati identificati come i principali responsabili, mentre un alimento insospettabile come lo yogurt si conferma prezioso alleato nella prevenzione.
Secondo le ultime ricerche, tra cui una revisione pubblicata ad agosto 2025 su Nature Reviews Endocrinology, l’adozione di una dieta ricca di prodotti ultraprocessati – quali snack confezionati, pasti pronti, cereali zuccherati, bevande gassate, carni lavorate e alimenti da fast food – contribuisce in maniera significativa all’aumento dei casi di tumore del colon-retto nei giovani. Questi alimenti contengono elevate quantità di grassi saturi, grassi idrogenati, zuccheri aggiunti e sale, elementi che favoriscono l’insorgenza di tumori soprattutto del tratto digestivo.
La professoressa Annamaria Colao, endocrinologa di rilievo internazionale e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità, sottolinea come “L’obesità e i cibi ultraprocessati, soprattutto se combinati, moltiplichino il rischio di sviluppare tumori del colon e altri tumori ormono-sensibili come quelli della mammella e della prostata”. Colao evidenzia inoltre l’importanza di adottare un approccio non solo individuale ma anche politico per affrontare questa emergenza sanitaria, richiedendo interventi strutturati sulla nutrizione e la prevenzione.
Uno studio pubblicato nel 2025 sul British Medical Journal ha seguito oltre 46.000 uomini per più di due decenni, dimostrando che chi consumava maggiormente cibi ultraprocessati presentava un rischio aumentato del 29% di sviluppare tumore al colon-retto, indipendentemente dall’indice di massa corporea. Questo dato suggerisce che gli effetti nocivi di tali alimenti vadano oltre il semplice aumento di peso, coinvolgendo meccanismi che alterano la segnalazione insulinica, scatenano infiammazione cronica e modificano il microbioma intestinale.
Yogurt: un alleato prezioso per la salute intestinale
In mezzo a questa emergenza alimentare, arriva però una buona notizia. Il consumo regolare di yogurt, ricco di probiotici e sostanze benefiche, si è dimostrato in grado di esercitare un effetto protettivo contro il tumore del colon. Uno studio condotto dalla Harvard School of Public Health nel 2025 ha evidenziato come lo yogurt possa contribuire a mantenere l’equilibrio del microbioma intestinale, riducendo così il rischio di sviluppare questa patologia.
Questa scoperta apre nuove prospettive per la prevenzione nutrizionale, suggerendo che l’inclusione di alimenti fermentati e probiotici nella dieta quotidiana possa rappresentare una strategia efficace per contrastare l’aumento dei tumori del tratto digestivo, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione.

Il vero alleato contro il tumore, lo yogurt e il suo ruolo – www.OutDoorMag.it
Il crescente numero di diagnosi precoci in giovani solleva un problema cruciale relativo ai programmi di screening. Attualmente, ad esempio, in Inghilterra lo screening per il tumore del colon-retto riguarda persone tra i 50 e i 74 anni, escludendo di fatto i giovani adulti spesso colpiti da diagnosi tardive. Anche in Italia, il test del sangue occulto nelle feci, raccomandato dal Ministero della Salute, è consigliato nella fascia 50-69 anni.
Tuttavia, i modelli previsionali indicano che il tumore al colon-retto a esordio precoce potrebbe raddoppiare ogni 15 anni nei Paesi industrializzati come Australia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti. Ciò rende urgente l’ampliamento delle fasce d’età per gli screening e un rafforzamento dell’educazione alimentare, a partire dall’adolescenza, per promuovere stili di vita più salutari e migliorare la diagnosi precoce, fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione completa.
In Italia, un modello innovativo di prevenzione si sta sviluppando grazie alla collaborazione tra ASL, strutture sanitarie e Federfarma. Le oltre 19.000 farmacie sul territorio nazionale diventano così un presidio sanitario di prossimità essenziale per promuovere i test di screening del tumore del colon-retto, raggiungendo anche quelle fasce di popolazione meno inclini a partecipare ai programmi tradizionali.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma, evidenzia come questa rete capillare consenta di intercettare in modo tempestivo situazioni a rischio, indirizzando i pazienti verso approfondimenti diagnostici. L’iniziativa contribuisce inoltre ad aumentare la consapevolezza tra i più giovani, spesso poco attenti ai pericoli legati a cattive abitudini alimentari e stili di vita poco salutari.